Lori Cicchinelli si racconta a Woman in …Work: ” Ah, ma l’azienda è di papà, non la tua!”

Discriminata sì, soprattutto dalle donne. Tra noi non c’è complicità

Lori Cicchinelli lavora nel reparto amministrativo dell’azienda di famiglia praticamente da sempre. Fin da quando era ragazza andava in ufficio ad aiutare il papà con il pc. La sua è un’azienda molto nota a Roma, specializzata in scavi stradali, fognature, costruzioni edili e edilizia stradale.

Il padre ha passato le redini ai figli nel 2018 e da allora Lori si occupa dell’azienda senza sosta insieme alla sorella e al fratello.

Non sono pochi li scogli che ha dovuto superare per il solo fatto di essere una donna, in un settore prettamente maschile: “È incredibilmente frequente che mi venga chiesto di parlare con il proprietario. Ormai sono abituata anche al fatto che gli uomini affermino quasi rassicurati che l’azienda è di mio padre e non  mia. – Racconta Lori –  È piuttosto deludente”.

“Posso assicurare che ho incontrato tantissime donne davvero brave, anche più degli uomini, in questo settore. – Prosegue Lori, ammettendo che avrebbe voluto percorrere un’altra strada – Avrei voluto fare l’architetto, ma è andata così e oggi sono contenta del lavoro che faccio”.

Discriminazione? Sì soprattutto da parte delle donne

Nessuna solidarietà femminile secondo Lori, ad essere più taglienti sono proprio le donne: “Gli uomini storcono il naso, ma vanno oltre – spiega – Le donne spesso non accettano e insistono nel richiedere di parlare con un uomo”.

Ma Lori non ci sta: ” Se il problema è davvero così insormontabile per loro, ci sono altre aziende”. Lori è una persona razionale e pacata, la sua è un’azienda solida e molto conosciuta che non ha bisogno di dimostrare nulla.  I clienti le sono molto affezionati e, superato il primo impatto, con una conoscenza più approfondita, il tutto diventa molto più semplice.

Dico alle giovani donne: siate felici

“Non consiglio alle mie figlie di fare la mia scelta. Dico loro di studiare e conoscere altre possibilità e, a quel punto, di fare quello che piace, che sia un lavoro ritenuto maschile o femminile. Potranno incontrare difficoltà in tutti gli ambiti, ma sarà una gran fortuna fare qualcosa che amano.


È un progetto voluto da Sabrina Traversi, titolare di Edilgreci e counselor, un contenitore che raccoglierà storie di donne che fanno lavori “da uomo”.

Il progetto, il cui nome prende spunto e riarrangia il titolo di una famosa canzone della Streisand, raccoglie le voci di donne determinate che in questo caso non lottano per un amore, ma che vogliono vedere riconosciuta la propria posizione, professionalità e competenza. Donne che si fanno spazio in settori lavorativi a predominanza maschile e vogliono condividere la propria esperienza, con la speranza che le nuove generazioni non debbano fare i conti con le stesse discriminazioni.

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